E se una pubblicità ti salva la vita?

Me la ricordo ancora la prima riunione sul progetto sicurezza sul lavoro che ho seguito per Associazione Artigiani Confartigianato Trentino. Fin da subito, l’indicazione era chiara, l’obiettivo uno solo: trasferire il concetto di ” sicurezza come stile di vita”.

La prima reazione è stata:

“Fermi tutti. Davvero pensate che basti una campagna a cambiare la mente delle persone, il loro approccio e il loro  modo di lavorare?”

Era chiaro a tutti, dovevamo fare di più. E non potevamo illuderci di cavarcela con qualche slogan, anche se la campagna ci voleva, ovvio. E doveva essere forte. 

 

COME E’ NATA LA CAMPAGA “TI ASPETTO A CASA”

All’inizio avevo pensato ad un approccio piuttosto crudo. In una prima idea, ancora grezza, immaginavo dei ritratti riferiti ai momenti chiave nella vita di una persona (una sala parto, un matrimonio, una laurea….). In queste foto, c’era uno spazio vuoto, occupato da una sorta di fantasma: un papà, una mamma, un fratello…. qualcuno che avrebbe dovuto esserci, ma non era presente accompagnato da frasi come: ” se solo non avesse bevuto quella birra… “; “se solo non avesse risposto al telefono….”; “se solo non avesse guardato quel post…”; ” se solo non avesse fatto quel selfie…”

Poi ho iniziato a ragionare sull’intero progetto, sul contesto e su ciò che era già stato fatto per promuovere la sicurezza assieme ai miei referenti dell’Associazione: Alberto Boninsegna e Paolo Angelini. Quest’ultimo, grande esperto e talmente appassionato al tema da seguire e conoscere una miriade di gruppi, eventi, convegni ed iniziative, un giorno se ne esce con questa frase:

“alla fine con il terrorismo non si ottiene niente… “

E il mio cervello inizia a macinare. Forse ha ragione Paolo. E cavolo, io che ho avuto l’onore di seguire un seminario con Martin Lindstrom, uno dei grandi guru del Neuromarketing, dovrei saperlo…

E’ tutta colpa del nostro istinto di sopravvivenza. In fondo, siamo tutti cercatori di felicità: le cose brutte tendiamo a metterle velocemente da parte per non soffrire. Istitntivamente, scegliamo sempre la scorciatoia che ci porta velocemente a raggiungere il nostro obiettivo senza troppi sensi di colpa. E’ quel che succede con le immagini scabrose che ci sono sui pacchetti di sigarette, che – contro ogni pronostico – da quando sono state introdotte hanno portato ad un incremento delle vendite. 

Se è così, siamo fuori strada.

Dobbiamo trasmettere ottimismo, dobbiamo dare un motivo per fare uno sforzo in più. Deve valerne la pena. Ed eccola, l’illuminazione: qual è la leva più importante che ci porta a fare qualunque cosa? Dai, in fondo lo sappiamo tutti….. Il Sommo Poeta direbbe:

L’AMOR che move il sole e l’altre stelle

Forse non una pubblicità, ma l’amore sì. Quello può davvero salvarci la vita. Quale genitore non sente la responsabilità verso i propri figli? Quale persona innamorata non si sentirebbe persa se una sua leggerezza avesse conseguenze non solo sul suo futuro, ma anche se stravolgesse per sempre l’esistenza del proprio partner e della propria famiglia? 

Da questa consapevolezza è nata la campagna TI ASPETTO A CASA, sviluppata su 4 soggetti diversi. Semplice, immediato, efficace.

… E siamo solo all’inizio

Nei prossimi mesi ed anni arriveranno una marea di iniziative, volte a sensibilizzare tutte le fasce d’età.  Vogliamo far capire a tutti, adulti, bambini, lavoratori e comuni cittadini, che adottare comportamenti sicuri non è solo un protocollo da seguire, ma un atto d’amore e di responsabilità verso tutti coloro che ci vogliono bene. 

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